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venerdì 21 ottobre 2011

CORTE BALLINI A QUINTO già Tagliapietra e Rubinelli

Corte Ballini a Quinto già Tagliapietra e Rubinelli
Manifesto CiViVi Architetture della Valpantena
Foto G. Consolati 1996

Presenta elementi stilistici discordanti. La parte sinistra ha un grande portale bugnato sormontato da testa bovina che il Dal Forno fa risalire alla fine del XVII secolo. La parte che si sviluppa a destra ha caratteri Settecenteschi.
"Interessante è il cortile interno; oltrepassato i portico di accesso sulla destra si apre un portoncino con arco a tutto sesto e gli stipiti in pietra con capitelli di chiaro stile quattrocentesco; la cornice dell'architrave è decorata a tenia.
Nella chiave spicca un elegante scudo a bande divise, con insegne araldiche abrase.
[...] Sempre sullo stesso lato [... una porta tardo gotica [...] con le insegna araldiche della famiglia Tagliapietra [...]".

Testo liberamente tratto da Federico Dal Forno. La Valpantena Secondo quadernoculturale 1987 Ed. Scaligere

L'edificio a fine Ottocento, primo Novecento ospitò anche la sede dei Reali Carabinieri.
In loco anche la cella di sicurezza che gli abitanti anziani ricordavano come "la presòn".
La caserma dei Carabinieri  fu poi trasferita su Via Valpantena
E' segnalata la presenza tra via Leonardo da Quinto e Via Castelberto, di un edificio adibito a sede comunale.
Ciò evidenzia come il paese fosse sorto e cresciuto in area pedemontana e mantenesse il suo centro proprio nella zona della Chiesa, con la piazza, le scuole (fino alle terza elementare),  la fontana in stile tardo gotico e la canonica.
Successivamente, con la sistemazione della strada (Via Valpantena) e una nuova mobilità agevolata, il centro municipale e commerciale fu trasferito a valle, con l'inserimento del presidio scolastico e del Dazio  nell'edificio municipale, ora sede di Circoscrizione.
Ciò dopo il 1890.

Foto  e note M. Venturi dal manifesto per il  CiViVi Architetture della Valpantena, 

domenica 16 ottobre 2011

Corte Preare a Campagnola
Non cercatela, l'hanno demolita.
Manifesto CiViVi Architetture della Valpantena
Foto G. Consolati 1997 circa
Tra vigneti e boschetti residui, subito sotto la collina di Forte John (o Forte Preare), un forte austriaco costruito tra il 1859 ed il 1860 per volontà di Ludwig von Benedek, Corte Preare ha resistito al lento passar dei secoli, con la sua torre colombara e la sua struttura tozza e solida di antico edificio rustico (probabilmente del quattro-cinquecento ma forse precedente).
Difficile invece  per l'edificio resistere alle ruspe.
Ora Corte Preare nascerà con un altro aspetto ma non sarà la stessa cosa. Questo bellissimo edificio ha purtroppo  perso  ormai la corsa con la storia.

giovedì 6 ottobre 2011

EL PALAZZIN - CA' GEROSA AL SASSO DI POIANO

Ca' Gerosa, in local. Sasso di Poiano.
Foto dal Manifesto CiViVi, Architetture della Valpantena.
Foto di M. Venturi
Uno dei proprietari, Emilio Gerosa, ci raccontò che la casa fu acquistata da un proprietario a nome Darra ma che in passaggi precedenti appartenne anche a  un Signorini. Chi si è dedicato al recupero dell'edificio l'ha assegnato alla  fine del 1600 - inizio 1700. Appartenne (si dice) all'arciduchessa Maria Teresa d'Austria e venne chiamato Il Palazzin di Maria Teresa.
La villa fu decorata da Guido Trentini (1889-1976). L'aspetto è quello di una solida casa padronale di campagna.
Non è chiaro il rapporto con i nobili Corsi, trasferitesi a San Felice dopo aver abitato al Sasso segnalato dal prof. Federico Dal Forno nel  Secondo Quaderno della Valpantena, 1988
L'edificio si sviluppa a L irregolare, appoggia alla collina e gode di un ampio parco con alberi secolari.
L'edificio originale è quello sul lato corto della villa.

INTERVISTA SENZA NOME Scuola Caperle

Pubblichiamo  uno stralcio di quest’ultima intervista di un alunno (a) della Scuola Caperle perché racconta una versione interessante, con alcuni particolari inediti e da verificare.

Il tram era l’unico mezzo di trasporto per la popolazione della Valpantena. Era formato da due vagoni, uno per il popolo e l’altro di prima classe per coloro che potevano spendere un prezzo maggiore.
Il tram partiva da Grezzana, in Via Roma, e si fermava a Porta Vescovo. C’erano molte fermate. Nelle ore con pochi viaggiatori c’era un solo vagone che si chiamava “corsetta”.
I tranvieri erano due:  uno guidava e l’altro controllava i biglietti. […] Chi non prendeva il tram si spostava a piedi o con il calesse. Quando ero giovane io ci si spostava molto in bicicletta.


Foto Famiglia Mantovani-Marzana, Via Valpantena

Quando ero giovane io il paese permetteva ai bambini di giocare in strada.
In tempo di guerra le persone stavano appesi all’esterno del tram per cui sono accaduti molti incidenti.

INTERVISTA SENZA NOME Scuola Caperle

Pubblichiamo una parte dell’intervista nonostante manchino le generalità dell’intervistato e dell’intervistatore.
C’è una parte interessante che fa riferimento ai valori; nel caso specifico si riferisce al rispetto dovuto alle persone anziane.
Ultimamente frequento gli autobus e osservo gli utenti con occhio indagatore; la mia vita su quattro ruote, in autonomia, fa sì che mi manchino capitoli di aggiornamento sul trasporto pubblico.
Tra le cose che indago per scacciare la noia del tragitto sono i comportamenti degli utenti che posso riassumere in due parole: rispetto per i deboli e gli anziani, comportamento adeguato che non pregiudichi la convivenza con l’altro.
Ecco cosa racconta dei  suoi tempi questo signore sconosciuto.



[...] Ho preso un tram da Porta Nuova a Santa Lucia-Borgo Roma per andare a trovare la zia che abitava a Golosine.
Appena salito sul tram mi ricordo che mio padre mi ha fatto rimanere in piedi per far sedere una persona anziana.[...]


Al paese c’erano poche case, sulla strada e vicino alla chiesa e non c’era tanto traffico sulle strade, in più giravano anche i camion che portavano il ghiaccio.
Della città: avevamo paura di affrontare il caos e di andare in giro da soli. I cittadini erano più maleducati e svelti, i contadini erano più calmi, simpatici e educati. [...]






sabato 1 ottobre 2011

CHI ERA GIOVANNI ZENATELLO?



                                                                Foto da Internet
Giovanni Zenatello nato a Verona nel 1876 morì a New York nel 1949.
Studiò inizialmente dabaritono, facendo il suo debutto professionale nel 1898 a Belluno nei Pagliacci di Leoncavallo. L'anno seguente iniziò per caso (a causa dell'indisposizione di un collega) una fortunata carriera come tenore. Fino al 1907 fu attivo sulle scene italiane, poi lavorò prevalentemente negli USA.
Il 17 febbraio 1904 interpretò il ruolo di Pinkerton alla prima assoluta di Madame Butterfly di Puccini alla Scala di Milano.
Nel 1913 l'apporto di Zenatello fu cruciale per la trasformazione della Arena di Verona in teatro d'opera conseguente al suo restauro. Quell'anno produsse una spettacolare Aida per celebrare il centenario della nascita di Giuseppe Verdi.

Lo staff di servizio  che governava la villa e le pertinenze.
Foto Arturo Slemer
Nel 1928 aprì a New York una famosa scuola di canto. Successivamente ricoprì anche l'incarico di Direttore artistico dell'Arena di Verona.    (note tratte da Wikipedia)

VILLA ZENATELLO ora Casa di Cura S. Chiara

Dal manifesto CiViVi
Architetture della Valpantenaa
Fotografia di Gabriele Pollini
Villa Zenatello a Quinto tardo-settecentesca
Appartenne al tenore Zenatello che insieme alla compagna Margherita Gay amava soggiornarvi.