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domenica 27 febbraio 2011

ELO COTO EL PAN

Un gioco più facile da fare che da raccontare.

Elo coto el pan
L'è un pochetin brusà
Ci è stà
La Luigina
Povera Luigina legata a le catene fra mille pene ti toccherà morir.
Oilì oilà la Luigina incadenà.


Si faceva un semicerchio. Il primo e l'ultimo della fila si appoggiavano al muro.
Il capo-gioco domandava: Elo coto el pan e nasceva il dialogo sopra detto.
Al Povera Luigina (o il nome dell'interessata a cui toccava in successione) il capo-gioco con tutta la fila passava tra il secondo capogioco e la bambina a lui più vicina la quale era costretta a incrociare le braccia. Era vietato staccarsi.
Si continuava finchè tutti i bambini erano a braccia incrociate.
E poi si cantava:
E tira molla e molla tira e tira molla lascia andar
e si scioglieva l'intreccio di braccia.


Riferito da Marisa Venturi nata a Quinto nel 1948

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