Chi siamo e dove andiamo noi...

* Le immagini e le fotografie del sito sono protette da copyright. Se ne consente l'utilizzo per uso personale, studio o consultazione*



Trascrizione dei testi dialettali: Talvolta potranno esserci errori o imprecisioni di trascrizione del dialetto; infatti il nostro dialetto a tutt'oggi non ha raggiunto uniformità di rappresentazione. Le fotografie (spesso non datate) provengono dalle raccolte di varie persone; in talune le date possono essere approssimative. Ci scusiamo con i lettori. Si prega di lasciare le eventuali segnalazioni nei commenti o di inviarle al nostro indirizzo mail: blogdellamemoria@gmail.com





venerdì 18 marzo 2011

EL CARETIER

20/10/2009  da L'Arena a firma Alessandra Scolari
| Giovanni Salvagno, 82 anni, Nani Salata, è l'ultimo di una dinastia di carrettieri.
Al suo mestiere ha anche dedicato una canzone ... .
 Il suo bisnonno Angelo Salvagno era sopranominato Angelin Milan perché trasportava con i cavalli il vino di Bertani e i bachi da seta da Grezzana a Milano, attività trasmessa al figlio Giacomo, il primo Salata, che passò poi il testimone al figlio Nani Salata.
Durante la guerra, Nani trasportava il carbone dalla miniera del vajo del Paradiso alla stazione in piazza Ballini a Grezzana, da dove il minerale veniva portato a Verona sui binari della tramvia. Nani Salata ha lavorato nel vajo anche quando ormai non vi estraeva più la lignite. Nel 1969, a 42 anni, con il fratello, comprò un camion per trasportare le immondizie di Grezzana al Vajo del Paradiso, dove era stata aperta una discarica di rifiuti. «Avevamo preso l'appalto», spiega Salvagno, «prima però, dividevamo i rifiuti: nel vajo finiva il verde e l'umido. Avevamo comprato una macchina per imballare carta e cartoni, che vendevamo, come facevamo con il ferro e il vetro». La discarica non mancò di creare problemi: le pantegane minacciavano di calare a valle, fino in paese. Così, all'inizio degli anni Ottanta, lo scarico dei riofiuti cessò, anche su sollecitazione del Wwf, che già allora difendeva il vajo come oasi naturale. A.S.


Fasea el caretier e l’ostaria del Gino a Marsana l’era posto nostro.
Gh'era 'na bela corale, la corale Mascagni. Gh'era maestro el Gualtiero Zanchi.

Noialtri g'aveimo un careto grosso. Portàimo in giro i granulati e i sassi par Sauro e Menegolli. Sul ponte vecio, all’ostaria del Ciso, e anca in corte, i masenava i sassi; dopo i s'à spostà ala Cadena.
Ma no portàimo mia a Verona el carbon, ma in stassion a Gressana..
Quan che i à fato el muraglion de facciata all’Altarol, che el vegnea fin su dal Turco, che gh'era tuti que bei sassi ...  Tano Barricata e mi, con me poro papà gh'emo menè tuti i sassi.

Raccontato da Giovanni Salvagno di Grezzana  nato nel 1927

Nessun commento:

Posta un commento