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domenica 20 marzo 2011

CHIESA DELL'ALTAROL - POIANO



Foto 1959 Archivio Arturo Slemer e figli
  LA CHIESA
Di un edificio lungo gli argini del progno si trova segnalazione nella carta del 1440 detta dell’Almagià, conservata  in originale a Venezia e in copia alla Biblioteca Civica di Verona.
Alcuni autori parlano di un arco con edicola; la carta dell’Almagià ci restituisce invece la chiara immagine di un piccolo edificio.
Il toponimo  Altarol è attestato nel 1589. Di una immagine dipinta sul muro soprastante  un altare, parla il rapporto del Vescovo Pisani, che attesta la presenza di una cappella o oratorio. Accanto alla chiesa si trovava un cimitero recintato.
Nel 1700 il Vescovo Barbarigo ordina che vengano poste inferriate alle finestre. Il Parroco di Poiano Don Salvagno, provvede al restauro e all’ampliamento una decina d’anni dopo.
Presso l’oratorio, nella parte ampliata, troverà dimora anche un eremita, tal Scandolari.
Nel tempo l’edificio ebbe a subire danni e incurie, tanto da progettarne uno nuovo a fronte del vecchio, dall’altra parte della strada.
Nel 1882 su disegno di Don Donato Gottardi, si posò la prima pietra del nuovo edificio. Come ultimo atto venne staccato l’intonaco con l’affresco della Madonna col Bambino, collocato poi nella nuova chiesa. Era il 16 luglio del 1883.
La devozione popolare fu  confortata nel tempo da continui miracoli; gli ex voto conservati in Sacrestia testimoniano l’affetto degli abitanti della Valpantena per la Madonna dell’Altarol. 
Anche Don Calabria ogni settimana si recava a pregare alla chiesetta, arrivando a Poiano a piedi, attraverso la Castellana, l’antica strada che sale a Castel S. Felice per scendere a Poiano.
La Madonna, proprio per la sua collocazione in un luogo di transito (il guado sul progno), divenne nel tempo la protettrice dei viandanti e oggi dei ciclisti e dei ciclo-escursionisti che qui si fermano per una sosta.
L’aspetto attuale della chiesetta dell’Altarol è dovuto agli ultimi interventi di restauro.
L’interno è stato affrescato nel 1942 dall’artista Giuseppe Resi  (1904-1974) allievo del Miolato. La Madonna all’esterno,  sopra la porta d’ingresso, (restaurata recentemente da Claudio Montoli) è opera del Miolato stesso.
Un restauro del 1883 ha messo in evidenza  la data 1465 sul dipinto della Madonna col Bambino venerata sopra l’altare



Uno degli ex voto conservato nella chiesa fu dedicato dalla famiglia Leonardi, a ricordo del rapimento della figlia .
II rapimento avvenuto il 23 luglio 1675 della bella Angiolina, figlia unica del ricco mercante Giangiacomo Leonardi ad opera  dei conti Provolo e Zenovello Giusti di Stelle, è entrato nella memoria storica della gente della Valpantena  grazie anche al romanzo storico del 1886 ad opera dell’abate di Poiano,  Pietro Caliari che dimorava nel Palazzetto Rimini.
Una recente riedizione a cura della Comunità Parrocchiale di Stelle ha recuperato per noi il ricordo della vicenda. Tanti ebbero modo di ascoltare la storia del rapimento dalla voce degli anziani, che se ne tramandavano il ricordo. 
La Madonna nella nicchia sopra l’ingresso è del Miolato mentre l’interno è stato decorato da Giuseppe Resi (1904-1974) allievo del Miolato.
M.V.
Foto dell'ex voto per il rapimento e la liberazione di Angiolina
Nella piccola sacrestia sono conservati gli ex voto che raccontano con la pittura, fatti tragici accaduti sul nostro territorio, per i quali si chiedeva l'intercessione della Madonna. Tra le tante tavolette dipinte anche quella che Messer Leonardi dedicò per la liberazione della figlia Angiola, rapita dai Conti Giusti di Stelle.

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