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lunedì 28 marzo 2011


Mi ricordo il primo juke box. Io andavo al bar di Marzana, non ricordo però se dal Botoni o alla Corale. Ci andavo con le mie amiche solo per prendere un ghiacciolo e ascoltare un disco dal juke box. Erano gli anni sessanta, con i cantanti detti "urlatori" perchè alla musica melodica si sostituiva l'urlato, nuova moda travolgente.  
La parola BAR era negli anni sessanta una parola nuova; suonava straniero.
In Valpantena i locali pubblici si chiamavano col nome dei proprietari o con altri nomi di cui magari sfuggiva il significato, ma un significato c'era sempre: da Botoni, al Piocio, da la Merla, al Perlar, da la Maria latàra, all'Enal detto anche Dopolavoro, alla Corale (ma questi nomi avevano storie diverse; erano attività su basi cooperativistiche).
Da noi in Valpantena tutti questi luoghi  venivano chiamati comunemente OSTARIE ed erano frequentate esclusivamente da uomini.
Molti giocavano a carte o a bocce, altri si raggruppavano nella corale; più d'uno beveva forte. "Alsava el gombio" .
Si diceva anche: "Ieri sera el Tano l'era beeeelo ... come el sol".
In entrambi i casi significava che qualcuno aveva preso una sbronza colossale.
Dopo il lavoro qualche bicchiere era quasi d'obbligo; la vita era dura e il lavoro nelle fabbriche o sui campi altrui rendeva questi uomini tristi e rancorosi. L'alcolismo era sempre in agguato; una vera piaga nella nostra società veneta.

Con la Ivana, la Rita e la Paola (l'articolo davanti al nome noi veneti lo mettiamo sempre) si andava la domenica a fare la passeggiata, leccando il ghiacciolo e succhiando liquirizie intinte nel limone, non senza aver prima sacrificato una moneta per una canzone di Rita Pavone: "Mio cuore, tu stai soffrendo, cosa posso fare per te, mi sono innamorata ...", o di Morandi o di Elvis Presley, icona della trasgressione. 
A squarciagola le cantavamo, passeggiando per la campagna.

OSTARIA del Perlar a Quinto - El Piero

OSTARIA del Momi a Marzana
Precedentemente dei Mantovani
Momi era l'ex cantiniere de Villa Arvedi



 BAR  da Botoni
  Ricordi di Marisa Venturi nata a Quinto nel 1948. Residente a Marzana dal 1955.

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