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domenica 20 novembre 2011

MARZANA ROMANA

                         Marzana - Elemento di una tomba romana a mensa e soprastante capitello.
                                                                         Foto di G. Consolati 1990

 A Marzana si è ipotizzata la presenza di Gens Valeria per le emergenze archeologiche tra cui alcune epigrafi e una stele, ora conservata al Museo Archeologico del Teatro romano, che cita Lucio Valerio Locusta.
Nel piazzale della chiesa si conservano due colonne tortili forse di una dimora di decoro, e una grande stele frammentata, murata nel 1875 nel muro esterno della canonica; cita Lucio Sergio Vero, unica presenza della Gens Sergia nel territorio veronese.
Si dice che il tempio qui testimoniato dal capitello di colonna, fosse dedicato a Marte, da cui Marzana, ma gli storici non confermano.  E' una visione storica che si è consolidata probabilmente nel periodo romantico che comprende una Marzana inserita nella Valle degli Dei e i toponimi dei paesi della valle interpretati in questo senso: Marzana da Marte, Poiano da Giano, Vendri da Venere, Quinto dal miliare "Quinto ab urbe lapide" ecc. .
Certamente la Valpantena dal suo imbocco che è rappresentato dal tracciato di una  linea immaginaria da Colle San Felice al Castello di Montorio fino a Grezzana (e Romagnano), ha dato testimonianza della presenza romana con molti reperti archeologici.

Nella fotografia vediamo un Tritone che suona la buccina e porta un remo. Questi modiglioni, messi in coppia, servivano da sostegno di una tomba, la cui tipologia è definita a tavolo o a mensa. Sulla mensa venivano poste le offerte per il defunto. Fino a pochi anni fa il reperto si trovava sulla piazza, ora si trova all’interno della Chiesa, ivi trasportato per volontà del Parroco Don Antonio Vaona, preoccupato per la sicurezza del reperto.
Da non dimenticare la presenza a Marzana dei un acquedotto romano (dalla Monografia Sormani Moretti) che captava le copiose acque del Vaio della Nasse.

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