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mercoledì 16 novembre 2011

VILLA CATTERINETTI FRANCO E FALASCO loc. Cologne di Grezzana


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Villa Catterinetti Franco a Cologne
Dal manifesto del CiViVi Architetture della Valpantena
Foto M. Venturi

In periodo risorgimentale questa villa ospitava un importante salotto politico-letterario ad opera di Marianna Catterinetti Franco, amica del poeta Aleardo Aleardi e di tanti personaggi veronesi importanti per censo e per idee anti-austriache.


A proposito di Marianna e del cognato Giuseppe Catterinetti Franco sul fronte della casa, al n. 9 di Via Francesco Emilei sta scritto:

SOLDATO DI TUTTE LE PROVE / GIUSEPPE CATTERINETTI FRANCO / PIÙ VOLTE / ABBANDONÒ PER LA GUERRA / LA PACE DI QUESTA CASA / OVE / COMPAGNA DI COSPIRAZIONI / PERSECUZIONI, ARDIMENTI / EBBE LA COGNATA / MARIANNA CATTERINETTI FRANCO FONTANA / NOBILI AMBEDUE / NEL NOME NEL SANGUE / NEL MARTIRIO DELLA CARCERI AUSTRIACHE 25 GIUGNO 1814 -12 FEBBRAIO DICEMBRE 1824 - 13 APRILE 1894



La villa di Cologne con il bel porticato quattrocentesco con loggiato superiore, con nove volti ad arco a tutto sesto, sorge su un preesistente insediamento di casa-forte, forse duecentesca. 
La villa è  immersa in un parco secolare dotato nel 1500 di complesse opere di canalizzazione delle acque che scendono del vaio prospicente la settecentesca Chiesa di S. Antonio, sopra Orè.
Sopra Cologne incombono le grotte di Falasco e i resti di un incastellamento in muratura con torretta circolare.
Le paleate sono scomparse nel tempo ma rimangono i fori nelle rocce dai quali si può desumere l'ampiezza e il  complesso disegno dell'insediamento.
Nel 1600 il luogo ospitava un covo di bravi (i buli) al servizio dei signorotti locali.
Lugubramente celebre per le malefatte il bandito Paulo Bianchi che qui si rifugiava con la sua banda di malviventi.
Dall'alto i banditi controllavano il passaggio di genti e merci da e per la Lessinia taglieggiando i viandanti.
I monti del Luxino (Lessinia)  allora poco abitati, e la strada per Alcenago, erano accessibili solamente da  incerti sentieri che si inerpicavano nei vai e  sulla montagna.
Il sentiero di fondovalle era considerato anche una preziosa via di fuga  verso  la Valdadige e i territori del nord. 
Falasco, luogo strategico, si trova nel punto più stretto della Media Valle.
Sulla sinistra del vaio trovasi una grotta utilizzata per la lavorazione della selce per ottenere le pietre focaie; numerosi resti di lavorazione ne sono la testimonianza.







 
Dal manifesto del CiViVi Architetture della Valpantena
Foto M. Venturi e G. Consolati 1996








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I rustici sulla parte posteriore della villa

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