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venerdì 13 aprile 2012

QUINTO - VIA LEONARDO DA QUINTO NEL 1954

Quinto 1954
Cartolina Bromofoto Milano viaggiata nel 1970
Proprietà Dorina Fenzi

Nel 1954, anno santo mariano, fu edificato il capitello d'angolo tra Via Valpantena e Via Leonardo da Quinto.
Nella fotografia il brolo conserva ancora intatti i muri, posti a protezione delle coltivazioni. Questi muri, protetti (male) con la Legge 1089 del 1939, conferivano ai paesetti della Valpantena un aspetto caratteristico e singolare.
La prima nuova casa edificata all'interno del brolo fu la palazzina a tre piani di Antonio Balan che qui abitò con la moglie e la sorella nubile; entrambe devote della Madonna provvedevano regolarmente alla sostituzione dei fiori. Alcune donne di Quinto, tra cui l'Angela Allegri, armate di spazzolone e candeggina, pulivano l'invaso in prossimità delle festività pasquali, quando era in uso fare le pulizie di primavera anche nella Chiesa Parocchiale.
Successivamente, quando la proprietà Rossi passò interamente alla Provincia di Verona, cominciò la lottizzazione massiccia dei terreni. Il primo grande lotto veniva abitualmente chiamato dagli abitanti di Quinto "case della Provincia" perchè furono edificate dalla Provincia di Verona e in esse si trasferirono anche cittadini, dipendenti della stessa.
Questa, e le lottizzazioni successive, nate dalla necessità di dare a tutti una casa di proprietà decorosa, richiesero un allargamento della strada. Fu necessario spostare il capitello in altro luogo e quindi fu riedificato davanti a Casa Fontebasso, sul nuovo viale a lato di Via Valpantena. Fu inaugurato il 25 maggio 1980.
Nell'ultimo decennio, con un riordino di quello che veniva chiamato Viale delle Mimose per la presenza di una lunga e ombrosa fila di acacie, il capitello fu di nuovo spostato dove attualmente si trova, davanti al convento delle Suore.
Negli spostamenti ha perduto le iniziali caratteristiche e la fontanella ma ha acquistato una bella aiuola verde che fa da corolla alla statua della Madonna.
Fortunatamente l'idea di ridurre lo spazio pedonale del Viale delle Mimose per creare un parcheggio a spina di pesce è stata abbandonata.
All'epoca della fotografia davanti al capitello passava il tram, da cui il cartello "ATTENTI AL TRENO". Una delle fermate era davanti all'attuale giornaleria, allora macelleria annessa alla bottega di Alimentari Allegri.
Gli anni '50 furono gli anni della costruzione dell'acquedotto per portare l'acqua corrente in tutte le case.
Furono sostituiti i vecchi bellissimi invasi di pietra delle fontane (risalenti ancora all'Unità d'Italia), con vaschette singole di cemento, assai brutte ma direttamente collegate alla rete idrica.
Furono anche gli anni del rinnovo della rete elettrica con la sostituzione dei vecchi e dondolanti pali stradali di legno; all'apice i pali di legno portavano una lampadina con un piatto di metallo che di notte proiettava all'intorno poca luce e ombre poco rassicuranti; furono sostituiti con quelli di cemento.
Furono gli anni del primo asfalto sulle strade e di altre modernità e comodità ... ma le donne di casa l'acqua da portare in tavola la prendevano ancora dalle fontane (era più buona, dicevano) e i panni li lavavano ai lavatoi pubblici per non aggravare la bolletta.
Il lusso della luce notturna sulle strade era solo simbolo di progresso: alla sera si andava a letto presto e in giro si vedevano soltanto rari avventori del bar, i cosidetti tiratardi.
Poi arrivò la televisione che cambiò le abitudini degli italiani e anche dei valpantenati; anche di quelli di Quinto perchè la prima televisionedel paese era pubblica, al bar della Maria latàra (vendeva anche il latte e i dolciumi), e anche i bambini andavano d'estate nel cortile retrostante l'osteria (dove c'erano i giochi delle bocce), a vedere i programmi televisivi; qualcuno si portava la sedia da casa; e dopo Carosello i bambini tornavano a casa.
Tutti a letto (che la luce costa e "no se pol scambiar la luce del sol con quela de la lampadina", si diceva).

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