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lunedì 5 novembre 2012

Fa la nina fa la nana


Nelle nostre ninne nanne  il dramma si stempera nella dolcezza; le situazioni anche disperate sono  occasioni per far poesia.
Ce n'è per tutti i gusti.
Troviamo versioni melodrammatiche e  versioni leggere, costruite senza alcuna pretesa, soltanto per ritmare l'addormentamento. Come questa nenia veronese:
 
Fa la nana bambin
fa la nana bel bambin (o butin)
Ta i brasseti de la mama
fa la nina fa la nana

e anche:
 
Fa la nina
fa la nana
Bel putin
Dela so mama.
Ooo
 
Spesso il testo chiama in causa il padre assente, che quando ritorna, porta dei modesti regali al figlio.
O almeno questa è la promessa e la speranza.
 
A Lugo di Verona (raccolta nel1975) :
 
             Fa la nana butina bela
che stassera vegnarà el bupà
el te portarà i confeti
e la farina par la panà.

Variante raccolta a Quinto di Valpantena (1950):

 
 Fa la nana butin belo
              che stassera vegnarà el papà
              El  te portarà i momoni  (caramelle)
              e…. (si canta il nome del bimbo) li magnarà.

Variante del finale: …. par i butini boni.

Il ritorno del papà in una  ninna nanna campana simile alla nostra  è festeggiato col babà:

“Fa la nanna Peppì ch'è venuto papà t'ha portato u’ babà …”

E in una ninna nanna piemontese:

“Fa ninin pupò ven a cà 'l papà port'a cà 'l bumbò...”


Ninna nanna raccolta nel 1970. Complessa e articolata, anche nel testo musicale,

Fa la nana cuco belo
             che la mama la vien de boto   (viene subito)
             La te porta el panbiscoto
             fa la nana bel putin

On on on
             fin che la preta la cose el dindiòn (tacchino)

Fa la nana cuco belo
che la mama la vien de paca (viene subito)
la te porta la ciocolata
fa la nana bel putin

On on on
fin che la preta la cose el dindiòn

Sbassete montagna che te veda
             che ghé el me putin  su la botega

Sbassete montagna n'altra volta
             che ghé el me putin là su la porta

Campanaro campanaro
Sona ben quele campane.

On on on
fin che la preta la cose el dindiòn. (2)

Anche qui è menzionato il panbiscotto, pane vecchio biscottato, reso croccante nel forno e utilizzato  immerso nel latte o nel brodo.
Ai bambini veniva riproposto sotto forma di  panà, una emulsione di pane e brodo o pane ed acqua cotti a lungo e insaporiti da un po’ di formaggio.
Ai bambini piccolissimi  si dava il panbiscotto che "gratava le gingive" cioè  dava sollievo alla dentizione.

 
 
 

 

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