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domenica 6 gennaio 2013

IL GIOCO DRAMMATICO INFANTILE


Altri giochi che si giocavano tra bambine intorno agli otto-dieci anni erano le “commedie”, giochi drammatici cantati e recitati su antiche arie.
Questa l’ho imparata dalle Orfanelle di Marzana, in colonia a Roverè.
Anni 1956-1960.

 
La Santa Caterina
Pirulinpirulinpirulimpapa (2)
Era figlia di un re ee ee (3)

Bum

Suo padre era pagano
Pirulin ...(2)
Sua madre invece no oo oo (3)

Bum

Un giorno era in preghiera
Pirulin ... (2)
Suo padre la trovò oo oo (3)

Bum

Alzati o mia figlia

Pirulin ... (2)

O io ti ucciderò oo oo (3)

Bum

Uccidimi mio padre
Pirulin ... (2)
Ma io non mi alzerò oo oo (3)

Bum

Tirata fuor la spada
Pirulin ... (2)
La testa le tagliò oo oo

Bum

La testa fece un balzo
Pirulin ... (2)
Per terra rotolò oo oo (3)

Bum
 
E' un dramma che a noi bambine piaceva molto e non si faceva caso ai contenuti; anzi, il dramma era interessante proprio per la sua spettacolarità. Si interpretava con molta convinzione, anche senza pubblico ma solo per il gusto del gioco. A turno ci si appropriava del ruolo di Caterina o del padre e si provavano forti emozioni al taglio della testa; ma la "resurrezione" con cui si concludeva il gioco era sempre rassicurante.
Interpretavamo inconsapevolmente l'oscuro dramma della morte,
esorcizzandolo.
A fine strofa si usava chiudere con un BUM che ricordava il gong degli intermezzi teatrali.

La Santa Caterina é simile ad altri giochi drammatici pesi dal mondo adulto quali Donna Lombarda, La bella fantina, Susanna si fa i ricci e Il capitan dei Mori.

Donna Lombarda è stato oggetto di numerose attenzioni perché è una canzone che ha radici in tempi lontani e su un vasto territorio, che spazia dal Piemonte al Veneto. Fu oggetto di ricerca già nell’ottocento. Se ne occupò anche il Righi, con un articolato approfondimento, riferendosi a precedenti ricerche del Console italiano in Francia, Costantino Nigra, a Carrer e ad altri.
Una versione musicale è stata pubblicata anche per voce di  Grazia
De Marchi alla quale rimando il lettore.



Segnalo il testo de La bella fantina per la bella musica che merita di essere ricordata. Il testo, secondo un nostro amico che si occupa della materia,   probabilmente risale all’Ottocento:


Dove vai dove vai bella fantina (2)
Vado a prender l’acqua per bere e cucinar(2)
Mi daresti mi daresti un bicchier d’acqua (2)
No go ne tassa ne chicara ne bicer
Par dar da bere a voi bel cavalier (2)

Monta sul mio cavalo
Ti condurò al castel (2)
No no no no no posso
Che me papà no vol (2)

Prestami il tuo spadino
Che me lo pianto in cuor (2)
Ridammi il mio spadino
Che me lo pianto in cuor (2)

Tutte le genti che passeranno
Diranno che bel fior (2)
O povera fantina l’è morta per amor (2)

Propongo un altro testo di canzone usata come gioco drammatico e appresa nel doposcuola della Ida a Marzana. Anni 1956-1960. Altre fonti di riferimento le ho trovate in Borgo Venezia e Biondella (aree geografiche confinanti con la Bassa Valpantena):
In Val d’Illasi il Canzoniere del Progno ha pubblicato un testo analogo
nel 1992.

 
Susanna si fa i ricci i ricci i ricci
Susanna si fa i ricci i ricci per ballar

E quando fu al ballo nessuno nessuno
E quando fu al ballo nessuno la invitò.

Soltanto el fiol del conte
Tre giri tre giri
Soltanto el fiol del conte
Tre giri le fa far

Facendo il terzo giro ‘la rosa ‘la rosa
Facendo il terzo giro ‘na rosa le cascò.

Prendendo su la rosa bacioni, bacioni
Prendendo su la rosa bacioni le donò.

Interviene la madre..

Prendendosi bacioni legnate legnate
Prendendosi i bacioni legnate si pigliò.

Dopo le legnate la madre si pente.
Nasce un dialogo tra le due e cambia il ritmo della canzone.
I toni diventano drammatici e incalzanti.

[ ... ]

M.Venturi
da Vuto che te la conta

 

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