Altri giochi che si
giocavano tra bambine intorno agli otto-dieci anni erano le “commedie”, giochi
drammatici cantati e recitati su antiche arie.
Questa l’ho imparata dalle Orfanelle di Marzana, in colonia a Roverè. Anni 1956-1960.
Pirulinpirulinpirulimpapa (2)
Era figlia di un re ee ee (3)
Bum
Suo padre era pagano
Pirulin ...(2)Sua madre invece no oo oo (3)
Bum
Un giorno era in
preghiera
Pirulin ... (2)Suo padre la trovò oo oo (3)
Bum
Alzati o mia figlia
Pirulin ... (2)
O io ti ucciderò oo oo
(3)
Bum
Uccidimi mio padre
Pirulin ... (2)
Ma io non mi alzerò oo oo (3)
Bum
Tirata fuor la spada
Pirulin ... (2)La testa le tagliò oo oo
Bum
La testa fece un balzo
Pirulin ... (2)Per terra rotolò oo oo (3)
Bum
E' un dramma che a noi bambine piaceva molto e non si faceva caso ai contenuti; anzi, il dramma era interessante proprio per la sua spettacolarità. Si
interpretava con molta convinzione, anche senza pubblico ma solo per il gusto
del gioco. A turno ci si appropriava del ruolo di Caterina o del padre e si provavano forti emozioni al taglio della testa; ma la
"resurrezione" con cui si concludeva il gioco era sempre
rassicurante.
Interpretavamo
inconsapevolmente l'oscuro dramma della morte, esorcizzandolo.
A fine strofa si usava chiudere con un BUM che ricordava il gong degli intermezzi teatrali.
La Santa Caterina é simile ad altri
giochi drammatici pesi dal mondo adulto quali Donna Lombarda, La bella fantina, Susanna si fa i
ricci e Il capitan dei Mori.
Donna Lombarda è stato oggetto di
numerose attenzioni perché è una canzone che ha radici in tempi lontani e su un
vasto territorio, che spazia dal Piemonte al Veneto. Fu oggetto di ricerca
già nell’ottocento. Se ne occupò anche il
Righi, con un articolato approfondimento, riferendosi a precedenti ricerche del
Console italiano in Francia, Costantino Nigra, a Carrer e ad altri.
Una versione musicale è stata pubblicata anche per voce di Grazia De Marchi alla quale rimando il lettore.
Segnalo il testo de La bella fantina per la bella musica che merita di essere ricordata. Il testo, secondo un nostro amico che si occupa della materia, probabilmente risale all’Ottocento:
Mi daresti mi daresti un bicchier d’acqua (2)
No go ne tassa ne chicara ne bicer
Par dar da bere a voi bel cavalier (2)
Monta sul mio cavalo
Ti condurò al castel (2)No no no no no posso
Che me papà no vol (2)
Prestami il tuo spadino
Che me lo pianto in cuor
(2)Ridammi il mio spadino
Che me lo pianto in cuor (2)
Tutte le genti che
passeranno
Diranno che bel fior (2)O povera fantina l’è morta per amor (2)
Propongo un altro testo
di canzone usata come gioco drammatico e appresa nel doposcuola della Ida a
Marzana. Anni 1956-1960. Altre fonti di riferimento le ho trovate in Borgo Venezia e
Biondella (aree geografiche confinanti con la Bassa Valpantena):
In Val d’Illasi il
Canzoniere del Progno ha pubblicato un testo analogo nel 1992.
Susanna si fa i ricci i ricci per ballar
E quando fu al ballo nessuno nessuno
E quando fu al ballo nessuno la invitò.
Soltanto el fiol del
conte
Tre giri tre giriSoltanto el fiol del conte
Tre giri le fa far
Facendo il terzo giro
‘la rosa ‘la rosa
Facendo il terzo giro
‘na rosa le cascò.
Prendendo su la rosa
bacioni, bacioni
Prendendo su la rosa
bacioni le donò.
Interviene la madre..
Prendendosi bacioni
legnate legnate
Prendendosi i bacioni
legnate si pigliò.Dopo le legnate la madre si pente.
Nasce un dialogo tra le due e cambia il ritmo della canzone.
I toni diventano drammatici e incalzanti.
[ ... ]
M.Venturi
da Vuto che te la conta
Nessun commento:
Posta un commento