I primi tram diretti al centro e la nuova stazione dei tram a Porta Vescovo cartolina P. Breanza, Dalla ridente Verona a te volando Dal primo tram elettrico agli anni venti, Ed. Della Scala, 1990 |
Il tram era simile ad un trenino in genere di colore verde scuro che viaggiava su rotaie e non andava a benzina o a gasolio ma a corrente elettrica.
La corrente elettrica passava attraverso i fili aerei collegati al tram per mezzo di bretelle che talvolta si staccavano dai fili a causa di curve particolarmente strette.
Le fermate erano abbastanza vicine, più o meno come oggi (quelle dell’autobus). Si saliva dalla parte posteriore, dove si trovava il bigliettaio, da cui si acquistava il biglietto. I tranvieri, sia il guidatore che il bigliettaio, erano vestiti con una scura e con il cappello, come i ferrovieri.
Andavo spesso in tram per andare dal quartiere di Veronetta, dove abitavo, al centro della città o negli altri quartieri. Spesso lo prendevo per raggiungere la Stazione Verona-Caprino, da cui partiva il trenino per andare a Caprino dove abitavano i miei parenti.
La prima volta che ho preso il tram ero molto piccola; ricordo solo che mi piaceva molto perché si arrivava in fretta alla meta e non si doveva camminare.
Abitando in città quando non prendevo il tram andavo a piedi. Per raggiungere luoghi lontani prendevo il treno o la corriera.
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