Nonna Saveria è ancora giovane e queste fotografie di Grezzana hanno ormai un secolo di storia alle spalle. Siamo però certi che le gradirà. Foto Archivio CiViVi |
Aveva la motrice davanti con le carrozze, poi c’era il controllore che forava i biglietti o gli abbonamenti, io avevo l’abbonamento, le fermate erano in ogni paese.
I tranvieri erano in divisa, poi quello del trasporto merci erano dei vagoni della merce, partiva da Grezzana, Marzana, Quinto, Poiano e Porta Vescovo, e là c’era il capo-linea.
2. Sei andata in tram? Per quale ragione? Racconta la prima volta.
La prima volta ci sono andata con la mamma perché non conoscevo Verona, poi ho trovato il lavoro ,nello stabilimento di Attilio Rossi e sono andata sul Lungadige Galtarossa.
3. Se non avete mai preso il tram come ci andavate? Quale era la meta?
Bicicletta, a piedi oppure ,chi l’aveva, i motorini. Di macchine ce n’erano molte poche.
4. Se non avete mai preso il tram con cosa vi spostavate? Per quale motivo?
Per motivi familiari.
5. Vi ricordate qualche episodio legato al tram?
No.
6. Che aspettative avevano i giovani della Valpantena nei confronti della città?
Andavano sempre con il tram per il lavoro oppure si spostavano con la bicicletta o con il motorino.
7. Che timori avevano i giovani della Valpantena nei confronti della città?
Non lo so perché in città ci andavo molto poco.
8. Avevate contatti occasionali o stabili con qualche cittadino?
Nessun contatto con i cittadini.
9. C’erano cittadini che si erano stabiliti occasionalmente o stabilmente in Valpantena?
In tempo di guerra c’erano gli sfollati, però di trasferirsi nei paesi in quel momento non mi sembra.
10. Percepivate delle diversità tra voi e i cittadini? Quali?
Forse i cittadini erano più riservati, ma pochi contatti.
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