QUINTO INVERNO 1950 Album Famiglia Fontebasso |
Il tram era bello perché non andava molto veloce e io potevo salire al volo e se arrivavo in ritardo non lo perdevo.
Davanti alla mia casa c’era la fermata e c’era anche un secondo binario che serviva per far sostare i vagoni del tram merci in attesa di essere caricati. In quei momenti io e i miei amici ci divertivamo a giocare con i vagoni. I tranvieri a volte si arrabbiavano molto perché noi ci divertivamo a fare degli scherzi.
Ve ne racconto uno.
Si prendeva una cordicella lunga circa un metro e si legavano alle due estremità due sassi, poi uno di noi li lanciava in aria verso il filo della corrente così quando il tram passava i sassi cadevano facendo spaventare i passeggeri.
Sempre a livello di gioco io col mio amico Giordano ci divertivamo utilizzando il tandem del mio papà, ad inseguire il tram e mentre Giordano guidava io con la cerbottana tiravo le “pirole” (piccoli coni di carta di giornale) ai passeggeri attraverso i finestrini.
Eravamo un po’ birbanti!
Nonno Giuseppe nel 1950 Foto Famiglia Fontebasso |
Da quello che mi ricordo, grazie alle foto che faceva mio papà, Quinto, il mio paese, era composto dalla chiesa e tre quattro case in tutto e per andare a prendere il tram si dovevano fare duecento metri a piedi in mezzo alla campagna.
Ora ci sono tutte case.
Quando la filovia ha sostituito il tram io avevo quindici anni e ricordo questo momento con un po’ di nostalgia. Arrivava il progresso e se ne andava una parte di storia.
Il mio nonno era medico della vallata (Dottor Clementi, N.d.r.) e non andava ne' con il tram ne' con la filovia ma con il cavallo.
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