Per quasi tutti i mali una bella purga con l’oio de rissìn andava bene. Però per alcuni mali c’erano delle medicine o degli interventi particolari, questi ultimi in genere erano più riti magici che rimedi. Funzionavano con effetto placebo.
Ai bambini si usava massaggiare e dare un basin sulla parte contusa dicendo:
Biasia bisia sangue de gal, quan te si guarìo no te senti più mal
oppure
Zin zan se no te guarissi ancò te guarissi diman.
Non hanno forse sapore di rito magico? Beh, funzionava quasi sempre!
Ai bambini si usava massaggiare e dare un basin sulla parte contusa dicendo:
Biasia bisia sangue de gal, quan te si guarìo no te senti più mal
oppure
Zin zan se no te guarissi ancò te guarissi diman.
Non hanno forse sapore di rito magico? Beh, funzionava quasi sempre!
Per il bruxismo (il digrignare di denti) si usava la collana d’aglio dando la colpa “ai vermi”, cioè all’infestazione da ossiuri.
Per l’artrosi cervicale e i dolori c’era el miol de porco (il midollo di maiale) da applicare come una pomata per lenire il dolore. L’odore che emanava il midollo era abbastanza forte e disgustoso.
Per l’orzaiolo si doveva guardare dentro la bottiglia di olio.
Per i bambini che facevano la pipì a letto (enuresi notturna) si preparava una pietanza a base di carne di topo campagnolo.
Per chi aveva l’ulcera niente di meglio che mangiare un bogon vivo.
Per chi aveva problemi di reni e vescica si beveva l’acqua dei radeci cotti, i pissacani.
Caffè col limon per combattere i fumi dell’alcol e l'angossa.
Vin nel brodo per le puerpere o per tonificare.
Oveto sbatùo per i bambini inappetenti.
Vin nel brodo per le puerpere o per tonificare.
Oveto sbatùo per i bambini inappetenti.
Erbasena o Erba Senna (Cassia Angustifolia) usato come lassativo ma anche, come diceva uno scienziato, l'erborista inglese del Seicento Nicholas Culpeper perché "depura lo stomaco, purga la melanconia e la flemma da capo, cervello, polmoni, cuore, fegato e milza, depurando quegli organi dagli umori cattivi".
Per la puntura di vespa o di ape: 'na moneda de fero sulla puntura.
Par le buganse (geloni) c’era chi era convinto che fare la pipì sui geloni facesse guarire
Par i ciaòni (flemmoni) si emulsionavano olio di oliva e uovo.
Per le malattie respiratorie si applicavano sul petto pappette calde di lino.
Per le malattie respiratorie si applicavano sul petto pappette calde di lino.
Per la tosse canina si portava il bambino in montagna, meglio se sulla Purga di Velo.
Per le scottature, ahimè, si usava mettere sulle parti ustionate olio d’oliva.
Menego maistro: Cerchiamo in internet e pubblichiamo questa testimonianza dal sito Veramente.Org. “La mia nonna mi mandava, quando ero bambino, a raccogliere el menego maìstro. Così veniva chiamato in dialetto l’ assenzio. Non era difficile trovarlo, dato che cresceva spontaneo nei luoghi incolti, anche lungo le strade e, sempre, ai bordi dei campi. La nonna metteva in bocca un rametto di assenzio e lo masticava lentamente. Diceva che fa bene”.
Infatti è uno stimolante delle funzioni digestive, è tonico, ma anche un buon febbrifugo, guarisce l’amenorrea, è un ottimo vermifugo, allontana gli insetti, le tarme, le zanzare, fa morire le pulci del cane e gli insetti delle piante.
Ecco perché veniva chiamato Menego Maìstro. Menego dal latino Dominicus = signore; Maìstro da magister = maestro.
Il signor maestro, appunto.
Il signor maestro, appunto.
Abbiamo aggiunto alti ricordi raccolti discorrendo con gli anziani; altri ne aggiungeremo se collaborerete anche voi. Per inserire un commento: cliccare su commenti, si apre una finestra nella quale potrete scrivere le vostre note. Mettete nell'Url il vostro nome e inviate.
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