Dai Nina che nemo a Verona ...
A veder quei che magna le paste
Intervisto mia nonna Luisa Ortolani, che ha 76 anni e abitava a Poiano.
Domanda:Cosa ricordi del tram?
Risposta:allora, il tram è stato il mezzo di trasporto della mia vita dalla nascita ai 20 anni.
D:Com’ era fatto ?
R:Il tram della Valpantena era fatto da 2 vagoni, uno era per la classe 1 cioè per la gente che poteva pagare di più, l’altro per la classe 2 utilizzato dai lavoratori. Andava sulle rotaie e aveva sul tetto 2 bretelle collegate in alto a 2 fili per l’elettricità.
Nelle ore non di punta viaggiava un solo vagone perchè c’ erano pochi viaggiatori, questo vagone lo chiamava “la corsetta”.
D:le fermate,i biglietti,il tram-merci,i tramvieri...?
R:C’ era il manovratore che guidava e il bigliettaglio che bucava i biglietti che si compravano, molte persone però avevano l’ abbonamento che si rinnovava una volta al mese.
D:Siete andati in tram?
R:Sì, avrò incominciato a usarlo all’ età dei 2 anni.
D:Per quale ragione?
R:Da piccola lo usavo solo per andare dal pediatra che era in centro città, dopo per la prima media, che l’hò fatta nel 1946, il primo anno del dopoguerra, lo usavo tutti i giorni per andare a scuola.
D:Racconta la prima volta.
R:La prima volta non me la posso ricordare perchè ero troppo piccola, però la prima volta che ci sono andata da sola è stato il primo giorno della prima media perchè a quel tempo le scuole iniziavano ai primi di Ottobre.
Prendevo il tram a Poiano e scendevo a Porta Vescovo perchè la linea di questo tram della Valpantena era Grezzana- Porta Vescovo e a Porta Vescovo andavo a piedi fino alla scuola Seghetti in piazza Cittadella.
Per cui la prima volta è stato il 1 Ottobre del 1946.
D:Se non avete mai preso il tram con cosa vi spostavate?
R:Allora, quando non prendevamo il tram mi spostavo a piedi, in bicicletta o col calesse di mio nonno.
D:Qual’era la meta?
R:La meta era sempre la città.
D:Se non avete mai preso il tram in città come ci andavate?
R:Ci si andava a piedi e si facevano chilometri, in bicicletta o col calesse con il cavallo.
D:Per quale motivo?
R:I miei sempre per motivi di scuola.
D:Vi ricordate qualche episodio legato al tram?
R:Certo, nel primo anno del 1946, spesso arrivava a Poiano pieno zeppo di persone attaccate anche sul predellino fuori dal tram , per cui noi di Poiano, che eravamo una delle ultime non riuscivamo a salire e eravamo costretti ad andare a piedi in città .
Succedeva anche che le bretelle si staccassero, per cui non essendoci più corrente il tram si fermava.
Manovratore e bigliettaio dovevano arrangiarsi per ricollegare le bretelle e ripartire.
D:Che aspettative avevano i giovani della Valpantena nei confronti della città?
R:Io mi trovavo benissimo nel mio paese e le aspettative nei confronti della città erano legate a rapporti di scuola e di lavoro.
D:Che timori avevano i giovani della Valpantena nei confronti della città?
R:Penso che timori non ce ne fossero.
D:Avete contatti occasionali o stabili con qualche cittadino?
R:Avevamo tantissimi amici in città per cui i contatti erano quasi quotidiani.
D:C’erano cittadini che si erano trasferiti occasionalmente o stabilmente in Valpantena?
R:Si, c’è stata la guerra per cui molti cittadini sono fuggiti dalle loro case e sono venuti ad abitare nei paesi e li chiamavamo “gli sfollati”.
A Poiano c’ erano tantissimi , a casa mia avevamo 3 famiglie dei nostri amici che erano venuti ad abitare nel periodo della guerra.
D:Percepivate delle diversità tra voi e cittadini?Quali?
R:No, però io ero molto più felice di abitare in campagna perché la città non mi è mai piaciuta.
Alunno: Damiano S.
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