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giovedì 18 agosto 2011

NOTE DI TOPONOMASTICA citando Giovanni Rapelli

Giovanni  Rapelli con le sue Note di Toponomastica – Borgo Venezia Verona , 1988, è una fonte inesauribile di notizie. Prendendo in esame la toponomastica e le altre fonti storiche ci dà una soddisfacente  interpretazione del toponimo Valpantena.
Cercando nei siti web, alla voce Valpantena, si trovano informazioni lacunose e azzardate. Vi proponiamo le Note di Toponomastica del prof. Giovanni Rapelli perché è allo stato attuale il più rigoroso nella ricerca storica e parte dall’etimo per costruire delle possibilità.
Non aspettatevi certezze.

Rapelli ci propone le seguenti denominazioni tratte dagli antichi documenti:

Vallis Paltena anno 844, 918, 1140,1193
Valle Paltenate  865, 1040
Val Pantena 1170
In Paltenna 1187, 1208,1213
Valle Paltenatica 1216
Vallis Pàltena 1140, 1276
Vallis Paltanae 1177

La forma più diffusa nei documenti storici è Paltena, ed è anche la più antica. Ricorre per oltre tre secoli e nella forma Val Pantena appare soltanto nel  1170 ma già nel 1177 si ritorna a Vallis Paltanae.

Ricorre in mente, dice il Rapelli, anche il veneto paltàn o pantano. Certo l’influsso del veneto paltàn è assai seducente ma si scontra con l’obiezione che non vi sono indizi di impaludamenti nella media Valpantena, quella che, afferma Rapelli,  ha probabilmente dato il nome alla valle.
Noi aggiungiamo che in bassa valle fino a metà del 1900, ci sono testimonianze di pantani e acquitrini.

Il progno Pantena  prende il nome dalla valle, e non viceversa. L’Olivieri poneva all’origine del nome della valle un personale romano (non attestato) di provenienza etrusca Pantena.

Il Pieri si appoggia sulla base di un personale etrusco Pantna.

Rapelli  confronta Paltena  e Pantena  con altri due toponimi pre-romani Stelavena (Stallavena) e Kelavena o Kalavena (Calavena) entrambi attribuibili ai Reti ma sia dai radicali Palt- e Pant- come per Stelav- e Kelav- non si può affermare niente di certo.

“Una delle forme documentarie del nome della Valpantena presenta forse un altro suffisso che ci riporta ai Reti ed Etruschi insieme. Si tratta di (Valle) Paltenate, parola della quale ravviso la stessa doppia suffissazione di Arusnates, nome degli abitatori pre-romani della Valpolicella …”

Rapelli si inoltra in una disanima assolutamente tecnica ( che non riportiamo) assai interessante sul suffisso veneto –ato che ha tre funzioni: di diminutivo, di provenienza da località e di patronimico.

Se ne ricava un   –ato (at in Lombardia) dal suffisso etrusco –ath.



Valpantena come Valle del Pantheon, e per estensione Valle di tutti gli dei  diventa, a fronte della ricerca del Rapelli, meno credibile; forse è soltanto una interpretazione del periodo romantico.

Certo sarebbe bello poter proporre ancora oggi  quest’ultima interpretazione ma la costante e continua mortificazione del paesaggio ne fanno soltanto una etichetta, buona per il commercio  ma purtroppo non più corrispondente alla realtà.

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