Questionario rivolto alla popolazione giovanile di Poiano dal Prof. Giorgio M. Manzini nel 1964 - continua dal precedente -
Nel procedere all’esame dei dati del questionario somministrato ai giovani di Poiano, pubblicati nel 1964 dal prof. Manzini noto come al tempo fossero meno palesi o comunque meno sottolineate nel commentario le scelte di genere (femminile).
Nel procedere all’esame dei dati del questionario somministrato ai giovani di Poiano, pubblicati nel 1964 dal prof. Manzini noto come al tempo fossero meno palesi o comunque meno sottolineate nel commentario le scelte di genere (femminile).
Dall'esame delle risposte ci sono alcuni primi dati sulle relazioni che sorprenderanno il lettore: ad esempio la scarsa fiducia tra i sessi (il 71,9% giudica l’altro sesso leggero di carattere perciò poco affidabile).
L’’inaffidabilità esiste anche per le femmine verso i maschi con le stesse percentuali; le conclusioni che vengono tratte da prof. Manzini: sono i modelli culturali e a valori altrui (si indicano la famiglia e la parrocchia) che incidono sul pensiero, un luogo comune: "No bisogna fidarse!".
Nell’approfondimento successivo si entra nel merito e le ragazze sono più decise dei ragazzi nel loro giudizio: giudicano leggero l’altro sesso “per il comportamento” 30,9%, e “per esperienza” (7,04%), quindi su dati oggettivi.
Poi le valutazioni si diversificano. I maschi si disperdono tra le varie possibilità, con meno coesione di dati.
Interessante è la mancanza di idee proprie delle femmine sul tempo libero, sulla pratica dello sport e sul bisogno di impianti sportivi.
Lo sport è considerato prerogativa maschile e se c’è da chiedere un intervento pubblico lo si fa più per un campo di calcio (sorprendente risposta femminile), quasi che il 64,4% delle femmine rinunciassero a portare avanti, o a trovare coesione su una propria necessità, seppure vaga; probabilmente perché questa necessità era, al tempo, ancora difficile da riconoscere.
Infatti la maggioranza delle ragazze dedica parecchio tempo ai lavori di casa, allo stare in famiglia, a frequentare la parrocchia, a leggere giornali parrocchiali per i quali c’era una diffusione capillare.
Altri giornali preferiti dalle femmine sono del genere gossip o fotoromanzi rosa: Stop, Grand Hotel, Confidenze ….
Viene citata anche la più accettabile (per allora) rivista Alba, prediletta dalle famiglie cattoliche osservanti.
Altri giornali preferiti dalle femmine sono del genere gossip o fotoromanzi rosa: Stop, Grand Hotel, Confidenze ….
Viene citata anche la più accettabile (per allora) rivista Alba, prediletta dalle famiglie cattoliche osservanti.
La preferenza di tutti i giovani, maschi e femmine, va però ai fumetti, seguiti dai romanzi. Non è chiaro se i fotoromanzi sono considerati dalle risposte come "fumetti", pur avendo in comune le caratteristiche di sviluppo illustrato sequenziale e didascalico della storia.
I maschi hanno letture proprie, anche se essenzialmente di gazzette sportive.
Per l’informazione dichiarano di leggere abitualmente anche L’Arena il 57,8% dei giovani maschi e solo il 15,4% delle femmine; tuttavia le femmine dichiarano di non leggere proprio alcun giornale per il 77,4%!
Le femmine o aderiscono a associazioni religiose (42,2,%) oppure a nessuna associazione (46,4%). Solo il 2,8% aderisce ad associazioni sportive e sindacali.
Le adesioni maschili alle associazioni si spalmano con più coesione sulle associazioni religiose (36,8%) e poi, in subordine con valori importanti, sulle associazioni sportive e sindacali.
Le adesioni maschili alle associazioni si spalmano con più coesione sulle associazioni religiose (36,8%) e poi, in subordine con valori importanti, sulle associazioni sportive e sindacali.
I maschi vanno al cinema anche due, tre volte in una settimana, mentre per le ragazze il cinema è soltanto domenicale ma neppure per tutte.
Il 64,4% dei maschi e il 91,5% delle femmine non va ad alcun spettacolo oltre al cinema. Ci si riferisce a spettacoli teatrali di rivista, commedia, lirici, di circo, ecc. .
La televisione: i maschi prediligono nell'ordine sport e film mentre le femmine film e canzoni.
Il tempo libero e il suo impiego si scontra con dati oggettivi quali la mancanza di denaro (maschi 38,5 femmine 30,9%) e la mancanza di tempo libero (24,5% dei maschi e 43,6% delle femmine).
Una discreta colpevole incidenza ce l’ha il difetto dei mezzi di trasporto (19,,3%).
Dalla statistica parrebbe che i giovani poianesi non si ritrovassero spesso per il ballo. Eppure dalle recenti interviste agli anziani risulta che fossero parecchi i luoghi pubblici di Poiano dove la generazione precedente a questa ballava con gran diletto!
Più di qualche anziano ha affermato: Poiano paese ballerino!
Questi giovani, prevalentemente nati sul finire della seconda guerra mondiale o subito dopo non avevano più la disponibilità di questi ritrovi?
Per quale ragione negli anni Sessanta il ballo era visto come elemento negativo e pericoloso? Una nuova ondata di moralismo?
Se le femmine trascorrono in famiglia il tempo non lavorativo (92,9%) i ragazzi si ritrovano con gli amici (49,1%) o si disperdono tra bar e osterie (l’osteria è considerata un sottordine, come residuo di abitudine arcaiche); oppure si ritrovano in altri indefiniti luoghi.
Solo il 29,8% trascorre il tempo non lavorativo in famiglia.
Solo il 29,8% trascorre il tempo non lavorativo in famiglia.
Senza voler saltare a conclusioni affrettate e con un po’ di leggerezza (i post dei blog lo concedono) si può affermare che l’insieme della ricerca fornisce un quadro povero della vita giovanile femminile, con orizzonti limitati e circoscritti, con un controllo della famiglia molto importante e con minor tempo libero rispetto ai coetanei maschi.
Il fatto però che le ragazze, più dei ragazzi, siano state parte attiva come intervistatrici del progetto del prof. Manzini potrebbe star a significare che comunque la pressione dei bisogni covava sotto la superficie e finalmente si manifestava in queste giovani il bisogno di capire e capirsi, condividendo.
Il substrato culturale aveva però ancora un suo indubbio peso e c’è voluta un’altra generazione per dar corpo a idee proprie di genere.
Un ringraziamento al Prof. Manzini per la sua preziosa ricerca; peccato non averla estesa alle altre frazioni.
Paesi tutti uguali? Niente affatto: quel che gravitava intorno ad ogni campanile era una realtà sociale per tanti aspetti simile ma con sfumature sottili e assolutamente interessanti per chi ama le considerazioni sociologiche ed etnologiche.
Il Bar dei Prati a Poiano |
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