Chi siamo e dove andiamo noi...

* Le immagini e le fotografie del sito sono protette da copyright. Se ne consente l'utilizzo per uso personale, studio o consultazione*



Trascrizione dei testi dialettali: Talvolta potranno esserci errori o imprecisioni di trascrizione del dialetto; infatti il nostro dialetto a tutt'oggi non ha raggiunto uniformità di rappresentazione. Le fotografie (spesso non datate) provengono dalle raccolte di varie persone; in talune le date possono essere approssimative. Ci scusiamo con i lettori. Si prega di lasciare le eventuali segnalazioni nei commenti o di inviarle al nostro indirizzo mail: blogdellamemoria@gmail.com





lunedì 18 luglio 2011

PROBLEMI E ASPIRAZIONI DELLA GIOVENTU' DI POIANO IN VALPANTENA ... 1964

Questionario rivolto alla popolazione giovanile di Poiano dal Prof. Giorgio M. Manzini nel 1964 - continua dal precedente -

Nel procedere all’esame dei dati del questionario somministrato ai giovani di Poiano, pubblicati nel 1964 dal prof.  Manzini noto come al tempo fossero meno palesi o comunque meno sottolineate nel commentario le scelte di genere (femminile).

Dall'esame delle risposte ci sono alcuni primi dati sulle relazioni che sorprenderanno il lettore: ad esempio la scarsa fiducia tra i sessi (il 71,9% giudica l’altro sesso leggero di carattere perciò poco affidabile).
L’’inaffidabilità esiste anche per le femmine verso i maschi con le stesse percentuali; le conclusioni che vengono tratte da prof. Manzini:  sono i modelli culturali e a valori altrui (si indicano la famiglia e la parrocchia) che incidono sul pensiero, un luogo comune: "No bisogna fidarse!".
Nell’approfondimento successivo si entra nel merito e le ragazze sono più decise dei ragazzi nel loro giudizio: giudicano leggero l’altro sesso “per il comportamento” 30,9%, e “per esperienza” (7,04%), quindi su dati oggettivi.
Poi le valutazioni si diversificano. I maschi si disperdono tra le varie possibilità, con meno coesione di dati.

Interessante è  la mancanza di idee proprie delle femmine sul tempo libero,  sulla pratica dello sport e sul bisogno di impianti sportivi.
Lo sport è considerato prerogativa maschile e se c’è da chiedere un intervento pubblico lo si fa più per un campo di calcio (sorprendente risposta femminile), quasi che il 64,4% delle femmine rinunciassero a portare avanti, o a trovare coesione su una propria necessità, seppure vaga; probabilmente perché questa necessità era, al tempo, ancora difficile da riconoscere.
Infatti la maggioranza delle ragazze dedica parecchio tempo ai lavori di casa, allo stare in famiglia, a frequentare la parrocchia, a leggere giornali parrocchiali per i quali c’era una diffusione capillare.
Altri giornali preferiti dalle femmine sono del genere gossip o fotoromanzi rosa: Stop, Grand Hotel, Confidenze ….
Viene citata anche  la  più accettabile (per allora) rivista Alba, prediletta dalle famiglie cattoliche osservanti.
La preferenza di tutti i giovani, maschi e femmine, va però ai fumetti, seguiti dai romanzi. Non è chiaro se i fotoromanzi sono considerati dalle risposte come "fumetti", pur avendo in comune le caratteristiche di sviluppo illustrato sequenziale e didascalico della storia.
I maschi hanno letture proprie, anche se essenzialmente di gazzette sportive.
Per l’informazione dichiarano di  leggere abitualmente anche L’Arena il 57,8% dei giovani maschi e solo il 15,4% delle femmine; tuttavia le femmine dichiarano di non leggere proprio alcun giornale per il 77,4%!
Le femmine o aderiscono a associazioni religiose (42,2,%) oppure a nessuna associazione (46,4%). Solo il 2,8% aderisce ad associazioni sportive e sindacali. 
Le adesioni maschili alle associazioni si spalmano con più coesione sulle associazioni religiose (36,8%) e poi, in subordine con valori importanti, sulle associazioni  sportive e sindacali.
I maschi vanno al cinema anche due, tre volte in una settimana, mentre per le ragazze il cinema è soltanto domenicale ma neppure per tutte.
Il 64,4% dei maschi e il 91,5% delle femmine non va ad alcun spettacolo oltre al cinema. Ci si riferisce a spettacoli teatrali di rivista,  commedia, lirici, di circo,  ecc. .
La televisione: i maschi prediligono nell'ordine sport e film mentre le femmine film e canzoni.

Il tempo libero e il suo impiego si scontra con dati oggettivi quali la mancanza di denaro (maschi 38,5 femmine 30,9%) e la mancanza di tempo libero (24,5% dei maschi e 43,6% delle femmine).
Una discreta colpevole incidenza ce l’ha il difetto dei mezzi di trasporto (19,,3%).

Dalla statistica parrebbe che i giovani poianesi non si ritrovassero spesso per il ballo. Eppure dalle recenti interviste agli anziani risulta che fossero parecchi i luoghi pubblici di Poiano dove la generazione precedente a questa ballava con gran diletto!
Più di qualche anziano ha affermato: Poiano paese ballerino!
Questi giovani, prevalentemente nati sul finire della seconda guerra mondiale o subito dopo non avevano più la disponibilità di questi ritrovi?
Per quale ragione negli anni Sessanta il ballo era visto come elemento negativo e pericoloso? Una nuova ondata di moralismo?

Se le femmine trascorrono in famiglia il tempo non lavorativo (92,9%) i ragazzi si ritrovano con gli amici (49,1%) o  si disperdono tra bar e osterie (l’osteria è considerata un sottordine, come residuo di abitudine arcaiche); oppure si ritrovano in altri indefiniti luoghi.
Solo il 29,8% trascorre il tempo non lavorativo in famiglia.

Senza voler saltare a conclusioni affrettate e con un po’ di leggerezza (i post dei blog lo concedono) si può affermare che l’insieme della ricerca fornisce un quadro povero della vita giovanile femminile, con orizzonti limitati e circoscritti, con un controllo della famiglia molto importante e con minor tempo libero rispetto ai coetanei maschi.

Il fatto però che le ragazze, più dei ragazzi, siano state parte attiva come intervistatrici del progetto del prof. Manzini potrebbe star a significare che comunque la pressione dei bisogni covava sotto la superficie e finalmente si manifestava in queste giovani il bisogno di capire e capirsi, condividendo.
Il substrato culturale aveva però ancora un suo indubbio peso e c’è voluta un’altra generazione per dar corpo a idee proprie di genere.

Un ringraziamento al Prof. Manzini per la sua preziosa ricerca; peccato non averla estesa alle altre frazioni.
Paesi tutti uguali? Niente affatto: quel che gravitava intorno ad ogni campanile era una realtà sociale per tanti aspetti simile ma con sfumature sottili e assolutamente interessanti per chi ama le considerazioni sociologiche ed etnologiche.  



Il Bar dei Prati a Poiano

Nessun commento:

Posta un commento