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giovedì 15 dicembre 2011

INTERVISTA A GIORDANA MANTOVANI NATA A MARZANA nel 1948

Foto Fam. Mantovani - Giordana recita una poesia in una festa della comunità.


DATA DELL’INTERVISTA E LUOGO Marzana 15 febbraio 2010
I nonni di Giordana avevano un'osteria con i giochi delle bocce. Il padre lavorava come letturista all’AGSM ed era sempre attivo nelle Opere della Parrocchia. Suonatore, apparteneva alla Corale di Marzana. Organizzatore e animatore di feste, ricorrenze, sagre e della Corale del paese.

Giordana riferisce della Colonia degli Orfani di Guerra.
Ricorda: “Mi ricordo quando andavo a scuola elementare che quando pioveva veniva il maestro con la carriola piena di tabarri scuri per i buteleti  della colonia. Ero bambina ma provavo per loro una grande tristezza! Erano soli, non avevano nessuno, poverini.”

La Colonia degli Orfani di Guerra e, in fondo, la Scuola Agraria Marco Antonio Bentegodi e Marzana
Della Ida racconta:
“La casa della zia Ida aveva un terrazzino dove la Ida teneva i suoi fiori. Sotto, col tempo, hanno fatto la verandina di legno dove si stava noi a ricamare.  Quanto abbiamo giocato e quanto abbiamo pregato. Si pregava per avere in premio la storia e si ricamava per poter andare poi fuori a giocare! Paolo Mulini ha ancora un centrino ricamato da lui. Sì, ricamavano anche i maschi. Con la Ida si facevano le recite.

Vicino alla Ida abitava la Tedesca. Parlava tedesco, per questo la chiamavano così. Quando sono tornati dei parenti che erano emigrati in Germania a fare i muratori (erano proprio bravi muratori che hanno fatto impresa) hanno chiamato la tedesca a tradurre per la moglie di uno di questi”.
La scuola elementare di Marzana aveva un solo piano, poi ne hanno aggiunto un altro.
Nel tempo libero o alla ricreazione si giocava a:  pega o peta, s’cianco. Elo coto el pan.
Il Tutù musseta me lo facevano  seduta a cavalcioni del piede dell’adulto. 
Per dormire i genitori mi cantavano La Vergine degli Angeli.

Giordana giocava in strada molto e liberamente, come tutti i bambini del tempo. In strada si ricorda che si gridava “macchina!” quando ne arrivava una. Poi si riprendeva il gioco.
Dalla Ida si giocava liberi, tantissimo. Con il sialeto de lana fatto a uncinetto si faceva la gonna e la si faceva ruotare. Ricordo l’invidia per una bambina che aveva uno scialle viola molto grande e ruotava meglio degli altri.
Un gioco che ha ben presente è il gioco di equilibrio sul muro dalla Stra alla Chiesa: chi resisteva di più senza cadere.

Giordana possedeva giocattoli procurati  da  un parente.  Una macchinina, un aereo ma anche alcune bambole. Si ricorda dei giochi delle figurine con le immagini delle attrici. Si compravano da la Fruti (la Virginia).
L’osteria dei suoi nonni fu ceduta al Momi. Dove si giocava a bocce fu costruita la casa per il fratello Luciano.


SOPRANNOMI  DI MARZANA riferiti da Giordana Mantovani:


Nino del Frate   di Quinto  suonatore (detto anche  Santa Pasqua per un suo vezzo a ripetere)
Biciclin e el musso de Biciclin
Silvano Brisòla
Mario Pitor autore della “cavra che fa el vin” diventata simbolo delle sagre
El Boeto
El Mola
La Ina Pitota
Rocheto (el Fila)
Gina Moro Coa (emigrata in Brasile)
Gina de Primo
El Becarle (Pinaroli)
Bepi Fogo
La Franca Campanara
La Fruti – Virginia
La Tedesca

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