Cos'è un Osservatorio Bacologico e a cosa serviva?
Gli studi di Pasteur (tra il 1865 e il 1870) sulle malattie del baco da seta e sulla selezione cellulare delle farfalle, aprirono nuovi orizzonti; sorsero perciò in tutta Italia Osservatori Bacologici per migliorare il seme atto alla riproduzione del bombice.
Gli Osservatori impiegavano soprattutto mano d'opera femminile.
Le operazioni di selezione consistevano nell'ammasso dei bozzoli e nella selezione dei più vigorosi o "puri". Il prodotto di prima scelta era detti "il reale".
Nello "sfarfallo" l'insetto rompe il bozzolo; i maschi venivano separati immediatamente dalle femmine per non avere accoppiamenti non selezionati.
Dopo l'accoppiamento pilotato la femmina era inserita in sacchetti dove deponeva le uova.
Si procedeva quindi all'esame al microscopio di uova e farfalle per evidenziare malattie genetiche (soprattutto la pebrina).
Si procedeva poi al lavaggio delle uova, procedimento lungo e faticoso a cui succedeva l'asciugatura e l'ibernazione.
La semenza ottenuta da queste selezioni era pronta per la distribuzione ai contadini.
O meglio, alle contadine, che mantenevano i semi sotto il seno, dentro la pezzuola di lana. Una incubatrice naturale e domestica.
Come diceva il proverbio "A SAN ZEN LA SEMENZA IN SEN".. La schiusa doveva avvenire quando i gelsi gettavano germogli, affinchè i bachi ( i cavaleri) potessero essere alimentati adeguatamente.
La bachicoltura era una fonte di reddito per tantissime famiglie contadine della Valpantena; nella Cantafèra raccolta dal Ballodoro nel 1850 di cui diamo conto con una memoria (v. post precedenti) gli abitanti di Poiano vengono definiti bati falope da Pojan, dove le falope stanno per: bozzoli non condotti alla perfezione (v. note a piè di pagina del Balladoro). La Cantafèra era un presa in giro e come tale va letta e interpretata.
La bachicoltura era una fonte di reddito per tantissime famiglie contadine della Valpantena; nella Cantafèra raccolta dal Ballodoro nel 1850 di cui diamo conto con una memoria (v. post precedenti) gli abitanti di Poiano vengono definiti bati falope da Pojan, dove le falope stanno per: bozzoli non condotti alla perfezione (v. note a piè di pagina del Balladoro). La Cantafèra era un presa in giro e come tale va letta e interpretata.
Foto Archivio CiVivi Il mercato di Grezzana all'inizio del Novecento Ingrandendo nella parte alta, si ricava una scritta: OSSERVATORIO BACOLOGICO. La casa è subito dopo la Canonica. |
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