Nonno Franco ha abitato a Modena, da piccolo, poi a Avesa e poi, dai tredici anni ha abitato in centro città.
C’erano delle filovie che andavano a filo elettrico; funzionavano con due spazzole che toccavano i fili, che davano energia elettrica. La forma della filovia era quella di una corriera un po’ piccola. La filovia seguiva i fili che facevano un percorso aereo. Le filovie non inquinavano.
Io non sono mai andato in tram a Verona. Usavo la bici per andare dappertutto. Andavo al lavoro in bicicletta, da Avesa fino in Corso Portoni Borsari e ritorno, due volte al giorno. Facevo il garzone di bottega.
Da piccolo abitavo in provincia di Modena. Non c’era traffico e tutti andavano a piedi o in bicicletta.
Mi ricordo che una volta nei pressi di Quinto un uomo è finito sotto il trenino. Ho visto il trenino fermo, ma non ricordo altro.
Io penso che i giovani della Valpantena sperassero di andare a lavorare in città.
I cittadini prendevano in giro quelli che venivano da fuori. Soprattutto il sabato pomeriggio il centro della città si affollava di “paesani”.
I cittadini prendevano in giro quelli che venivano da fuori. Soprattutto il sabato pomeriggio il centro della città si affollava di “paesani”.
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