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domenica 19 giugno 2011

EL PONTE DE BANDA E LE ANGUANE


L'Anguana



El ponte de banda (o de fero) era, nel linguaggio comune, un punto di riferimento spaziale, un vero e proprio confine territoriale con Stelle.
Questi punti immaginari, non scritti ma definiti dalla consuetudine, segnavano i confini dei paesi e davano spesso origine a conflittualità più o meno scherzose, tra gli abitanti.

Si affermava: 
- Dopo el ponte de banda gh’é quei  de le Stele. -

Per circoscrivere e limitare il raggio delle esplorazioni infantili, si diceva ai bambini:
- Soto el ponte, rento al progno, gh’é le anguane che  te ciapa -

Queste Anguane erano presenze misteriose, serpenti volanti, figure magiche urlanti la cui presenza, vicino  ai luoghi d’acqua, fossero fontane, progni o invasi, ha riscontri culturali su uno spazio geografico assai ampio dell’Italia settentrionale, dalla Valle dei Camuni all’Istria.
Derivano probabilmente dalle Meduse romane,  dalla testa incoronata da serpenti.
Le Anguane prevedono il futuro ma non hanno memoria del passato.
Secondo la credenza popolare sapevano cantare anche in maniera soave, tanto da incantare e irretire i viandanti.
Uscivano dall’acqua in forma umana o in forma mostruosa: un incrocio tra una donna e una serpente e potevano aiutare e dispensare il dono della fertilità ma, se maltrattate, potevano lanciare pesanti maledizioni.
Nel Vicentino le Anguane vengono descritte invece come buone madri e massaie che al tramonto assumevano altre sembianze, trasformandosi secondo regole di un mondo misterioso e nascosto.
Nel Friuli il loro richiamo è definito dolce e seduttivo.

Fra Giacomino da Verona, rimatore della seconda metà del XIII secolo esclamava:
“Né sirena né aiuguana, ne altra cosa che sia”.

Da noi le anguane erano rappresentate come brutte, urlanti e malvagie.

- Te sighi come ‘n’anguana - si diceva a chi alzava troppo il tono della voce.

Progno di Valpantena tra Marzana e Quinto
Foto dal Manifesto I luoghi dell'acqua
di M. Venturi e B. Consolati


1 commento:

  1. EL DIRETOR EL SCRIVE2 dicembre 2011 alle ore 19:07

    Cara Marisa, forse se fa riferimento, al corso italiàn-veronese-inglese
    'ndoe parò risulta anca scrito: "Ocio! vién ciapà una parola in
    particolàr (che la pol 'verghe più significadi) come riferimento e
    analisà in tuta la provinsia veronese."

    Te ligo ne l'imeil el significà de Anguana e Sisòn catà sul Dissionario
    Etimologico.

    Drio a le Anguane o Angoàne gh'è un discorso mitologico de fole e storie
    da filò, de cui la Lessinia l'è piena (son andà anca a insegnarle ne le
    scole). De materiàl te pol catarlo in Biblioteca Civica nel Fondo Righi.
    Le strie iè strie...ma le anguane no i era Sante! Ghe piaséa terorisàr
    ci caminava ne la note, métar in giro discorsi falsi con "petegolessi"
    tra done ma se insultade le risultava vendicative portando sfortuna al
    malcapità. La difarense co' le strie l'è che no le faséa mal a òmeni e
    bestie. Podémo definirle strie de serie b! Ma de magie e incantesimi se
    voléa farle, i era bone. De storie e "leggende" su le anguane, orchi e
    fade ghe n'è tante e diverse a seconda de la zona.

    Varda anca el libro "Lessico dei dialetti" del Rigobello cosa gh'e scrito.

    Saludi El Diretòr


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