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domenica 19 giugno 2011

TOPONIMI, CONTRADE, STRADE E VIE - continua

I nomi delle vie

Dalle nostre parti i nomi alle vie sono stati assegnati soltanto dopo la guerra, con la grande urbanizzazione che ha cambiato il volto ai paesi.
Prima, per indicare i luoghi, si faceva  riferimento ai nuclei familiari che detenevano la proprietà, oppure al nome delle famiglie insediate abbastanza stabilmente da segnare il territorio col proprio nome.
I luoghi si chiamavano perciò: dai Costansi, dai Alegri, dai Signorini, dai Vassaneli, dai Zopi, dai Balini (distinti in: Balini de la cesa e Balini de le Stele), dai Mantovani, dal Poli, dai Arcosti.
In alcuni casi, quando la proprietà cambiava padrone, il nome originario poteva essere mantenuto, e con esso i ricordi,  fino a che se ne perdeva memoria e finché i nuovi proprietari acquistavano un ruolo di rilievo nella società.
Il nome del luogo poteva cambiare anche quando gli inquilini di vecchia data facevano sanmartin.
A fine contratto di lavorenzia, in genere il giorno di San Martino, i bacani caricavano le poche cose su un carretto, magari preso a nolo dal Biciclin, che g’avea anca el musso, o da Tano Baricata e traslocavano in altri luoghi, da cui il detto  far el sanmartin.
Ma per far storia, lasciare cioè il proprio nome al luogo, bisognava aver avuto un lungo e buon rapporto di mezzadria e ottime relazioni all’interno della piccola comunità.
In genere dei mezzadri ci si dimenticava in fretta.

I luoghi prendevano il nome anche da elementi del paesaggio urbano o naturale: al Pigno (sopra Quinto ma anche sopra Vendri) alla Crose, per una piccola croce su basamento posizionata all’incrocio di più strade, a Quinto, dove giravano le processioni del Corpus Domini e delle Rogazioni; al Ponte de banda (o de fero)  sopra il progno; alla Preara (cava di pietra) de la Nasse o alla Preara del Vaio, ai Mulini (di Marzana), per l’esistenza di mulini dal Medioevo a dopo la guerra,  alle Are, toponimo di derivazione romana?  Certo luogo fecondo di emergenze archeologiche.
Anche Lumialto, terre alte, toponimo di antica origine, attestato nell' Alto Medioevo come Limetalto, prende il nome dall’elevazione della contrada sul conoide.
Il toponimo la Valalta, sopra Sezano e verso Grezzana, richiama la valle alta.
Nogaroto richiama l’esistenza di una nogàra o nosàra (albero delle noci)
Sasso, probabilmente dalla collinetta nella proprietà Canossiane;  La Canova o Ca Nova di Poiano è un toponimo di contrada che ricorda un nuovo edificio (Casa Leonardi?) mentre le Casenove sono le case Agec o case Fanfani, costruite nel dopoguerra in tutti i paesi per dare un tetto a tutti e festeggiate come nuove case; Gheto ricordato a Stelle ma anche a Marzana.
C’erano poi le località che prendevano il nome dalla funzione ancora esercitata: ala cesa, ala strà (di cui si è detto), ala fontana, al fontanon, ale scole, ala posta de le Giacomine, ala posta dal Lista, ala botega de le Mariane, ala botega de la Barbarina, ala farmacia del dotor Organo, al cinema Vedaremo ... e capirsi non era mai un problema.

M.V. - continua

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