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lunedì 20 giugno 2011

PAESAGGIO SONORO




Termine che si usa per definire un territorio dai suoni e dai rumori che rilascia.

Il paesaggio sonoro della Valpantena come lo potremmo definire?

Racconta Eugenio Turri del silenzio della Valpantena della sua infanzia e giovinezza; un silenzio profondo e rassicurante rotto dai primi rombi di motore, meteore ancora fugaci in un silenzio millenario.

Oggi per coglierlo questo silenzio, bisogna attendere le tre, le quattro di notte.
Forse.
A quell’ora al massimo senti  latrare un  cane, e se lo senti hai  la conferma del silenzio che ti avvolge, e ti culli nel silenzio e nelle sue profondità.
Che meraviglia!

Fino a qualche anno fa bastava aspettare mezzanotte per gustare il silenzio; ora il tempo del rumore si è enormemente dilatato.
Tutti in auto, pendolari obbligati da e per Verona; e la domenica  tutti in montagna, estate, inverno e mezze stagioni.
E le sagre?  Sissignori: siamo diventati tutti  sagraioli.

Ai miei tempi (sto invecchiando?) si aspettava la festa della Madonna della Cintura a Grezzana, unica vera e irrinunciabile Sagra, da ricordarla e scriverla con la maiuscola.
I singoli Santi Patroni, uno per ogni campanile,  si festeggiavano con fervore religioso e non con apoteosi di fuochi d’artificio e musica sparata a volumi insopportabili.

Oggi le feste del santo patrono non si contano più; le sagre del capitello o della cappella, del monte, del quartiere, del condominio, della corte ... le feste dei grandi e le feste dei bambini ...  riempiono le notti estive di suoni, rombi di motori, di strepiti e di fretta segnata  dal suono di irritanti clacson.

Sono salita verso  San Vincenzo in una splendida giornata di sole, col cielo terso, lavato dal temporale.
E’ ancora bella la nostra valle, anche se non facciamo abbastanza per valorizzarla e difenderla …  .
Lassù si percepisce un continuo, ininterrotto, lungo suono; una sorta di lamento continuo al quale ci siamo abituati.

Eppure per cinquecento milioni di anni questa valle ha sentito solo il silenzio più profondo.

Io vorrei sentire ancora un pò di silenzio, almeno sette, otto ore al giorno, il tempo del sonno, il tempo dei pensieri profondi, il tempo del guardarsi un pò dentro...
E voi?

M.V.
La Valpantena 1990 circa

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