Chi siamo e dove andiamo noi...

* Le immagini e le fotografie del sito sono protette da copyright. Se ne consente l'utilizzo per uso personale, studio o consultazione*



Trascrizione dei testi dialettali: Talvolta potranno esserci errori o imprecisioni di trascrizione del dialetto; infatti il nostro dialetto a tutt'oggi non ha raggiunto uniformità di rappresentazione. Le fotografie (spesso non datate) provengono dalle raccolte di varie persone; in talune le date possono essere approssimative. Ci scusiamo con i lettori. Si prega di lasciare le eventuali segnalazioni nei commenti o di inviarle al nostro indirizzo mail: blogdellamemoria@gmail.com





giovedì 30 giugno 2011

INTERVISTA A: ALBERTINI MARIA (MIA ZIA, NATA IL 12 MAGGIO 1931)

COSA RICORDATE DEL TRAM ? COM ‘ERA FATTO ? LE FERMATE , IL BIGLIETTO ,IL TRAM- MERCI , I TRAMVIERI…
Mia zia dice che il tram assomigliava a un trenino, con le carrozze di vari colori […]; correva sui binari ed era alimentato dall’ energia elettrica. La nonna e la zia lavoravano in città, perciò prendevano il tram tutti i giorni e per questo avevano l’ abbonamento. Quando qualcuno doveva scendere ad una fermata suonava il campanello in anticipo e l’ autista si fermava alla prima fermata. Sul tram oltre all’ autista c’era anche un tram viere che faceva i biglietti e controllava.

2)    SIETE ANDATI IN TRAM? PER QUALE RAGIONE ? RACCONTATE LA PRIMA VOLTA ? Mia zia usava il tram tutti i giorni ,per andare al lavoro e per andare a fare compere in città o in altri paesi vicini. La prima volta che è salita sul tram era bambina ed è stato molto divertente.

   3 -4) SE NON AVETE MAI PRESO IL TRAM CON COSA VI  SPOSTAVATE ? QUAL ERA LA META ? SE NON AVETE MAI PRESO IL TRAM IN CITTA’ COME CI ANDAVATE? PER QUALE MOTIVO ?
Quando non si prendeva il tram ci si spostava in bicicletta o a piedi ; anche per andare a Verona.

5)      VI  RICORDATE QUALCHE EPISODIO LEGATO AL TRAM?
No , non si ricorda niente di particolare, è andato sempre tutto bene.

6)      CHE ASPETTATIVE AVEVANO I GIOVANI DELLA VALPANTENA NEI CONFRONTI DELLA CITTA’?
I giovani del paese andavano a passeggio la domenica in “ via Nuova “ l’ attuale via Mazzini, per vedere cose nuove e guardare i negozi.

7)      CHE TIMORI AVEVANO I GIOVANI DELLA VALPANTENA NEI CONFRONTI DELLA CITTA’?
I giovani del paese non avevano nessun timore nei confronti della città e dei “ cittadini “.

8)      AVEVATE CONTATTI OCCASIONALI O STABILI CON QUALCHE “ CITTADINO “.
Mia zia in città aveva dei parenti e degli amici.

9)      C’ ERANO “ CITTADINI “ CHE SI ERANO TRASFERITI OCCASIONALMENTE O STABILMENTE IN VALPANTENA?
Si, venivano molti cittadini nel nostro paese soprattutto durante i bombardamenti della II guerra mondiale, (venivano chiamati sfollati ).

10)   PERCEPIVATE DELLE DIVERSITA’ TRA VOI E I “ CITTADINI”? QUALI ?
No non percepivamo nessuna diversità con gli abitanti della città.



Foto da Internet
Corso Cavour durante la Seconda Guerra Mondiale.
Gli sfollati preferivano scappare dalle città a causa dei molti "obiettivi sensibili" (stazioni, industrie, caserme ecc.)
che richiamavano i bombardamenti aerei.
In Valpantena c'erano molte famiglie che ospitavano gli sfollati dalla città. In cambio di una modesta pigione, che serviva per sopravvivere alle ristrettezze della guerra, i contadini cedevano una o due stanze agli sfollati cittadini.
Quando suonava l'allarme in Valpantena, tutti scendevano nelle cantine trasformate in rifugi oppure in grotte pedemontane o comunque grotte poco lontane dalle abitazioni rurali. Ricordo che a Lumialto, sotto la collinetta della proprietà Ederle, nel dopoguerra erano segnalate come rifugi  alcune grotte, poi interrate dai lavori di ristrutturazione della grande casa soprastante.
Altri rifugi in grotta erano segnalati a Novaglie e a Vendri.

Alunna Melissa B. Scuola Caliari di Stelle

Nessun commento:

Posta un commento