Il tram era di color marrone e dentro c’erano “poltrone” di legno. Di solito c’erano due o tre carrozze con la motrice. […]
I miei nonni prendevano il tram per andare a lavorare e per andare a scuola. Il bigliettaio prima di partire si sporgeva dalla porta, controllava che tutti fossero saliti, fischiava col fischietto e il tram partiva.
La mia bisnonna non aveva soldi e quindi si spostava a piedi. La mia bisnonna andava a lavorare in città, andava sempre a piedi anche quando c’era la neve molto alta (poverina!!!).
Il paese di Poiano aveva poche case, c’era una chiesa, una scuola, un asilo, una latteria, una farmacia e un alimentari.
I miei nonni dalla città si aspettavano lavoro; avevano quasi vergogna nei confronti dei cittadini per l’abbigliamento e per il dialetto. I giovani della città erano più emancipati dei campagnoli.
I miei nonni avevano una zia che abitava in città e alle volte li ospitava, perché lei non aveva figli. Il mio nonno si meravigliava perché lei aveva la ghiacciaia.
C’erano cittadini che in tempo di guerra sfollavano nelle campagne.
Comunque i miei nonni non sentivano l’esigenza di andare in città, stavano bene nel paese di Poiano!
Il tram a Marzana - Il bigliettaio suona il fischietto Foto Archivio CiviVi |
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