Non ricordo molto del tram perché abitavo a Marcellise […].
L’autista aveva il cappello da tranviere, simile a quello del capostazione.
Ho preso il tram per la prima volta il giorno della mia prima Comunione; finita la celebrazione sono andata a piedi a San martino Buon Albergo a prendere il tram per recarmi a San Michele dove ho ricevuto il sacramento della Cresima.
Ricordo quel giorno come uno dei più belli della mia vita; ho provato tante emozioni nuove, tutto mi sembrava splendido. Ho ricevuto in regalo anche delle paste, che per noi erano “una primizia”.
Ho preso il tram solo quella volta, almeno così ricordo. Di solito mi spostavo a piedi per recarmi alla messa oppure, quando ero più grande, in bicicletta per andare al lavoro.
La frazione di Marcellise era composta di poche case che sorgevano lungo la strada, gli edifici più importanti erano la Chiesa, il Comune e poi alcuni negozi (ue di generi alimentari e una piccola merceria).
Marcellise comprendeva anche delle contrade sparse sulla collina; in una di queste, l’Arcandola, abitavo io.
Le strade del mio paese erano bianche perché non erano state ancora asfaltate.
Mi ricordo un episodio legato al tram: ricordo che quando ero giovane e dovevo recarmi al lavoro, alcuni giovani ciclisti, più coraggiosi ma anche più incoscienti, si aggrappavano alle maniglie del tram per farsi trainare e risparmiare fatica (alcuni dovevano percorrere lunghi tragitti per andare al lavoro).
Rimanevano attaccati per brevi tratti perché se l’autista se ne accorgeva erano guai seri!
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