Mia mamma era intelligentissima e la voleva studiar da maestra. Era tempo del Duce, si faceva la scuola, la ginnastica il sabato pomeriggio …
Io sono arrivata Piccola Italiana. C’erano anche Le Figlie della Lupa e i Figli della Lupa.
Noi Piccole Italiane avevamo la gonna a pieghe nera, la camicia bianca e la cravatta nera.
Le Giovani Italiane avevano la sahariana e forniva tutto lo Stato.
C’erano i Balilla gli Avanguardisti, i Giovani Fascisti …
Era obbligatorio, bisognava andarci il sabato pomeriggio. Ci andavi ma non che ne avessi voglia eh!
Quando è venuto il Duce a Verona siamo partiti con il trenino da Grezzana alle quattro della mattina, perché là in Arena abbiamo fatto un DUX (una scritta grande come l’Arena ) con le piccole italiane in camicia bianca che facevano il DUX e lo sfondo tutto nero dei Balilla.
Giù c’erano le Massaie Rurali. Erano stupende, con i grembiuli tutti colorati, tante coi cappelli, tante con le spighe in testa … . Era uno spettacolo!
Tutta una mezza giornata per metterci a posto poi lui è venuto dentro dal poggiolo (il palco d’onore), ci ha guardato, “E’ uno spettacolo mai visto” ha detto. Si è fermato tre minuti e poi è andato via. E noi tutta la mattina in piedi …
Fotografia parziale da Stadium Arena Adriano Paganella Pubblicazione a cura dell'Assessorato allo Sport, Ed. Cierre, 1997 |
La Valentina si nascondeva per non andarci …! Lei lavorava da Rossi, alle scarpe.
Eh Rossi le operaie le mandava alla Stazione ad aspettare il Duce.
A scuola mi mettevano sempre ultima perché ero grande. Giocare … ah non facevi l’ora di giocare … non c’era tempo.
Io sono stata sempre con le femmine, non mi ricordo i giochi che facevamo. Mi facevo io le bamboline. Riempivo un pezzetto di stoffa lo riempivo di cenere e poi con due legnetti facevo le braccia e le rivestivo. Facevamo anche un carrettino e andavamo nei campi. Ecco questi erano i giochi.
Raccontato da Antonia Ceschi 1924 Grezzana
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