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venerdì 18 novembre 2011

EL CRISTO CHE PIAN∫E

Adesso che te ghé
‘na sfraselà de robe
par far ‘na lagrimeta
el buso ‘ndo te eri
l’è udo.

L’è ‘n buso stofegà
fra fumi de graspìa
e case a puinàro
con qualche fior passà
e ‘n lumin che fa ciaro.

Cossa te digo Cristo
pian∫i de gusto
ch'el merita
De lagrime te ne vansa
da ‘npenir un çentenaro.


Quinto 1982 Capitello detto del Padreterno o del Cristo che pian∫e
Foto e testo di M. Venturi
Dalla Mostra Fotografate la Valpantena 1990

Il capitello del Padreterno conservava nella nicchia un Cristo ligneo, probabilmente del '400.

Ci è stata raccontata questa storia:
"I nuovi proprietari della casa verificarono la proprietà  del muro e del capitello; controllando la piccola statua del Cristo scoprivano che sotto la veste rossa stinta e lacera, (che si polverizzò al tatto), si celava una statuetta lignea a 3/4 di busto, di fattura pregevole.
Non era il caso di esporla di nuovo alle intemperie e alle ruberie. Ne reclamarono la proprietà.
Però le donne di Lumialto si lamentarono con il prete della sparizione del "Cristo che pianse", conosciuto e venerato anche come "Il Padreterno".
Con ironia l'informatore continua il racconto:
"Le galine no le fasea più i ovi e le butele no le g'avea più le mestruassioni".
Non restava che consegnare il Cristo alla Parrocchia.
Sembra che poi lo stesso sia finito alla Curia. Ma sono solo dei si dice.

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