Tavola tratta da: L'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, Agricoltura, trad. it., Libri Italia. |
Trascriviamo alcuni passi della ricerca:
Nel Settecento a Verona venivano immessi sul mercato quattro milioni e mezzo di bozzoli.
Nella Valpantena gli Arvedi di Cuzzano si fanno promotori di questa attività e hanno il controllo dell’intero processo produttivo.
Gli agricoltori […] sostituiscono i prati con piantagioni di gelso. […] Nella provincia di Verona ancora nel 1935 erano ben 60.000 le famiglie che si occupavano della produzione dei bozzoli. […]
Il baco da seta “Bombix Mori” […] Il suo ciclo vitale inizia da un piccolo uovo che viene deposto insieme a moltissimi altri (da 500 a 750) dalla farfalla madre dopo l’accoppiamento.
Il lungo processo di conservazione dell’uovo (seme base o semenza) passa attraverso tre fasi: 1) l’estivazione, 2) l’ibernazione 3) l’incubazione che ha luogo circa 7-8 giorni dopo che le gemme dei gelsi germogliano, le cui foglie costituiscono l’unico nutrimento per il baco.
Tutto il processo che portava alla maturazione del seme era a carico delle donne adulte di casa che provvedevano a tenere il seme al caldo, avvolto in una pezzuola e e infilato sotto il corpetto mantenendo in tal modo la semenza ad una temperatura costante di circa 25 gradi. Di notte lo conservavano sotto il cuscino, per non interrompere il processo di incubazione.
[…] dopo la nascita (il baco) passa dallo stato di larva allo stato di crisalide in 60-70 giorni, nutrendosi delle foglie di gelso messe sulle arele sostenute da un telaio di legno […] il baco mangia giorno e notte e subisce quattro mute […] Verso la fine del ciclo larvale il baco non prende più cibo, si rimpicciolisce, si sposta dal letto dove si trova alla ricerca di un piccolo spazio privo di foglie (il bosco) e inizia l’emissione della sostanza serica e la filatura del bozzolo che è formato da un unico filo che spesso supera i mille metri.
Tutta la famiglia si dedicava a spelar il bosco dei cavaleri. I bozzoli erano raccolti nelle lenzuola e portati alla filanda. Qui le prime operaie a intervenire erano le spelarine che toglievano ai bozzoli la spelaia (sericina), filo lanoso che avvolgeva il bozzolo esternamente.
In seguito i bozzoli venivano messi nei forni di essicazione per far morire la crisalide.
Seguiva la cernita a seconda […] delle grandezze e della forma. L’operaia filandiera metteva i bozzoli a macerare nell’acqua calda e poi la scoatina cercava il capo del filo di ogni bozzolo e lo passava alla compagna filiera,che univa insieme due o tre capi, li attorcigliaava facendoli diventare un unico filo uniforme e più consistente. Il filo avvolto a l’aspo era messo nella camarina ad asciugare
La filatura Tavola tratta da: L'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, Agricoltura, trad. it., Libri Italia. |
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