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giovedì 2 febbraio 2012

A LA SANTA CANDELORA DE L'INVERNO SEMO FORA MA SE PIOVE O TIRA VENTO DE L'INVERNO SEMO DRENTO

Questo era un detto comune per indicare una festività La Candelora che ha le sue origini in antichissime feste pagane di purificazione. La Chiesa ha sostituito i riti dei  Lupercali, che si svolgevano a Roma,  in onore della dea Februa, con la Purificazione di Maria.
Nel 380 circa una tal Egeria effettuò un viaggio di quattro anni in Terrasanta e nell' Itinerarium Egeriae, racconta della Festa del Lucernale con le fiaccolate rituali che si facevano nei Lupercali. 
Racconta: "Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima" (Itinerarium 24, 4).
Per le tradizioni celtiche questa ricorrenza viene chiamata invece Imbolc (da imbolg - nel grembo) e risulta particolarmente legata alla triplice dea Brigit (o Brigid), divinità del fuoco, della tradizione e della guarigione; anche questa festa venne poi trasformata in età cristiana e il ruolo della Dea affidato alla figura di santa Brigida. Imbolc cadeva il 1° febbraio tra il Solsizio d'inverno e l'Equinozio di Primavera. Anche durante questa festa venivano accese candele.

Da noi le candele benedette in Chiesa, durante le celebrazioni della Candelora venivano conservate perchè venivano accese in caso di eventi straordinari; tener lontana la grandine e proteggere dai fulmini, ad esempio. Questo è il ricordo degli anziani.


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